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SALVARSI: un titolo dedicato a chi ci prova

  • glisnappingbooks
  • 16 nov 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

"Una vita vale tutto", AA.VV.



📖Via dalla guerra. Via dalla siccità. In salvo dalla pandemia. Lontano dalla povertà. Cavarsela. Lo spera chi è costretto a difendersi. O a lasciare tutto e scappare. Sono i migranti dell’Ucraina, della Somalia, dall’Eritrea, della Tunisia, della Siria. Gli uomini e le donne assiepati all’aeroporto di Kabul per sfuggire i talebani. Gli uomini e le donne dei barconi.

Un libro per "accorgersi". "Una vita vale tutto", AA.VV. con la presentazione di Gherardo Colombo e Liliana Segre (Garzanti).


Genere. Racconti. Pensati e scritti per una buona causa. Perché questo non è solo un (bel) libro da leggere. E’ anche un libro per salvare vite, i cui proventi sono destinati alla Onlus ResQ - People Saving People, un’associazione no profit impegnata a soccorrere i profughi nel Mediterraneo.


Personaggi in ordine di apparizione. Tredici scrittori che esplorano le molte strade del salvarsi e del salvare: Alice Basso, Alessandro Bergonzoni, Cristina Caboni, Silvia Celani, Gherardo Colombo, Anna Dalton, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Nicola Gardini, Vito Mancuso, Liliana Segre, Valeria Usala, Andrea Vitali.


Perché leggerlo (1). Per usare le parole di Alessandro Bergonzoni, per “svegliarsi dal sonno delle distanze”. Perché “inizi ora dopo il Risorgimento e il Rinascimento l’era del Risarcimento. Allora muoviamo la mano per dare un saluto, per dargliela e soccorrerli sempre, dovunque e comunque, stringendoci a loro, legandoci a doppio nodo in un gran tutt’uno, poi dopo vedremo, intanto amiamo, accogliamo, raccogliamo e che non diventi mai solo una raccolta differenziata: mettendoli nel vetro, cioè nelle cronache delle televisioni, nella carta, cioè sbattuti nei giornali, né tanto meno nell’umido, cioè sotto terra o negli abissi del lasciare, lasciare perdere, lasciare andare, lasciare correre, lasciare sprofondare, gelare, perdersi, sparire continuando ad essere uccisi anche senza morire. Non possiamo solo nel nostro delirio di impotenza levare gli occhi al cielo perché non veda cosa accade in mare. Troppi uomini stanno andando al macero senza averli ancora letti: pensiamoli prima di voltare pagina nel libro dell’Esistenza”.


Perché leggerlo (2). Non ci sarebbe neppure bisogno di un libro intitolato così, dice Liliana Segre. Nel senso che dovrebbe essere normale per gli Stati immedesimarsi e accogliere. “Perché a me è capitato e so cosa vuol dire. Che cosa vuol dire l’indifferenza, la chiusura, l’incomunicabilità, la mancanza di aiuto e di empatia. A me capitò in montagna, quando con mio padre fummo respinti dai doganieri svizzeri con le parole «la barca è piena»”.


Zoom. A pag. 141, per coltivare buone idee con Salvare il tempo della vita, di Vito Mancuso: “(…) resta il fatto che la mia squadra è quella degli ottimisti, perché io sento il valore del mondo e del vivere in esso. E per questo penso che salvare vite imponga anche il salvare la vita nel suo senso complessivo, la vita di noi umani che io intendo come benedizione. Sì, benedizione, nel senso originario di dizione del bene, benedire come dire il bene, e conseguentemente farlo, perché se prima non c’è il dire non può nascere il fare, in quanto ogni azione procede dalla mente e dal suo dire rivolgendosi anzitutto a sé stessa in quel dialogo tra sé e sé che si chiama pensiero”.


Sullo scaffale. Insieme a La crepa e la luce, di Gemma Calabresi Milite (Mondadori), dove salvezza è il perdono, quello, sofferto, della vedova del commissario Luigi Calabresi; in compagnia di Addio, a domani, di Sabrina Efionayi (Einaudi), 23 anni, nata da una nigeriana, cresciuta e accudita da una napoletana, divisa tra due madri amiche e rivali. La storia cruda di una ragazza arrivata da lontano che, anche grazie alla scrittura, ha trovato un riscatto e la via per salvarsi.


In conclusione. C’è ancora una frase a pag.161, nel racconto di Valeria Usala, che ci piace dedicare a chi ci legge: “(…) questo potere magico, di condensarti la vita nero su bianco, ce l’hanno solo i libri”.


✍️ Chiara Zunino

📸 illustrazione: Boat, 2015 di David Foldvari per The Guardian


I titoli di questa settimana sono stati scelti e commentati da Enza Campino, libreria Tuttilibri, via Vitruvio 75, Formia.


 
 
 

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